Gli itinerari culturali
Le torri costiere
La maggior concentrazione è presente, come già accennato, tra Santa
Maria al Bagno e Porto Cesareo alcune sono visitabili, altre chiuse
per motivi di sicurezza. Le più note: Torre dell’Alto, Torre
Inserraglio, Torre Sant’Isidoro, Torre Squillace, Torre Cesarea,
Torre Chianca, Torre Lapillo, Torre Castiglione, Torre Columena.
Il percorso si snoda per circa 60 km e sono necessarie circa 4 ore
incluse le soste.
CONSULTA LA SEZIONE
TORRI COSTIERE DEL SALENTO
I castelli nel Salento
Da non perdere i castelli salentini, un vero e proprio percorso
storico e culturale che affonta le sue radici nell'antichita.
CONSULTA LA SEZIONE CASTELLI
DEL SALENTO
Visite ai musei
Da non perdere la visita al museo Sigismondo Castromediano di Lecce,
che conserva molti dei reperti archeologici trovati ad Uluzzo e
al museo archeologico di Taranto (MARTA), in cui si trovano alcuni
reperti provenienti da Scalo di Furno.
A Veglie
Sono da scoprire e conoscere il convento dei Frati Minori Conventuali
del 1579 e l’annessa chiesa dedicata a Santa Maria di Veglie
col bel portale del 1651. La struttura originaria, risalente al
XV sec., comprendeva la cripta, interamente scavata in un banco
calcarenitico, e una piccola chiesa. Nella cripta, di forma rettangolare,
alla quale si accede attraverso una ripida scalinata, sono presenti
affreschi, in parte ancora visibili. La chiesa, la cui immagine
affrescata era venerata dalla gente contro il male del fauvismo,
prende il nome di Madonna della Favana. Successivamente al rito
greco venne edificata una chiesa officiata dai Padri Minori che
cominciarono a diffondre il rito latino. L’insediamento dei
Padri Minori aveva ovviamente comportato anche l’edificazione
del convento adiacente costruito nei primi decenni del 1500 e terminato
nella prima metà del 1600. Nel refettorio sono presenti due grandi
affreschi seicenteschi raffiguranti uno l’ultima cena e l’altro
l’incontro tra San Francesco e San Domenico. Il complesso,
dopo anni di abbandono, è stato recentemente ristrutturato Si consiglia
inoltre di visitare la chiesa si Santa Maria di Costantinopoli detta
dell’Iconella e la cappella di Santa Maria della Pietà detta “dei
Greci” risalente all’XI sec, vicinissima alla masseria
Frassaniti e quindi raggiungibile a piedi. Ancora a Veglie da non
perdere il frantoio ipogeo di largo San Vito, risalente al XVI sec.
Interamente scavato in un banco tufaceo, è composto da vari locali
un tempo usati sia per il contenimento delle olive, sia per l’uso
abitativo dei frantoiani, sia come ricovero delle bestie che azionavano
la macina. In uso fino alla fine del 1800 è stato interamente restaurato
nel 1998.
Abbiamo volutamente menzionato solo l’itinerario più
vicino alla masseria Frassaniti nell’impossibilità di
menzionare gli svariati e interessantissimi itinerari disseminati
nell’intero Salento.