Arte e cultura del Salento
Una delle grandi attrattive del Salento è la bellezza dei centri
storici e dei paesini di provincia, molti dei quali mantengono intatti
palazzi signorili e castelli, chiese corti e piazze dal fascino
antico e dalle architetture particolari soprattutto dove si è fatta
meglio sentire l’influenza del Barocco Leccese, che rappresenta
il punto qualitativamente più alto della storia dell’arte
del Salento. La pietra leccese, famosa per il suo colore e la grande
duttilità, unita alla creatività degli artisti, ha reso splendidi
i centri storici di Lecce, Nardò, Galatina e tantissimi altri paesi
della provincia Per ragioni di spazio indichiamo solo due itinerari,
che sono sicuramente i due più significativi, ma certamente non
gli unici, da visitare in terra salentina.
Le meraviglie di Lecce
L’itinerario inizia da piazza Duomo per scoprire le origini
dell’antica città messapica e la sua storia fino al 1600,
il secolo del barocco. Ne sono monumentali testimonianze la Cattedrale,
il Campanile e il palazzo del Seminario. Da Corso Vittorio Emanuele
II si raggiunge la cinquecentesca chiesa di Sant’Irene e lungo
il tragitto si pò visitare il convento dei Teatini. Prima di arrivare
in piazza Sant’Oronzo è bene fare una deviazione verso la
chiesa di Santa Chiara, il teatro romano e la chiesa di San Matteo,
eccezione nel panorama architettonico leccese in quanto riprende
modelli borrominiani. In piazza Sant’Oronzo si pò invece
ammirare l’anfiteatro e il Sedile, recentemente ristrutturato.
Ultima tappa la chiesa di Santa Croce monumentale simbolo di Lecce,
il palazzo dei Celestini e, avendo a disposizione più giorni, moltissimi
altri luoghi di grande interesse artistico e culturale.
Altro centro barocco: Nardò
Altro centro culturale tra i più attivi della provincia di Lecce
� sicuramente Nardò secondo centro barocco più importante del Salento.
Si consiglia di visitare il centro storico con la bellissima piazza
Calandra dove si pò ammirare la Guglia e la facciata della chiesa
dell’Immacolata, i loggiati e i balconi dalle volute imponenti.
Splendida anche la facciata della cattedrale con gli arredi sacri
tra i quali il Cristo Nero realizzato in legno di cedro libanese.
Altre chiese da visitare San Domenico, nell’omonima piazza,
San Giuseppe in via De Pandi e degni di nota anche il Palazzo di
Città in piazza Cesare Battisti e il teatro comunale in via Vittorio
Emanuele. Tra Nardò e Santa Caterina non tralasciare di visitare
Le Cenate, località quasi esclusivamente costituita da ville gentilizie
e antiche residenze estive della ricca borghesia salentina che fin
dal 1400 veniva qui ad alloggiare. Queste caratteristiche strutture
architettoniche hanno contribuito ad abbellire la piccola località
turistica di Santa Caterina con stili diversi che vanno dal liberty
al moresco e circondate quasi sempre da lussureggianti giardini
Non solo Barocco
I numerosi ritrovamenti neolitici presenti nel Salento occupano
diverse aree del territorio e risalgono principalmente all’età
preistorica e alle civiltà pre- romane. Restano ad esempio testimonianze
visibili della presenza dei Messapi nel complesso archeologico di
Mandria e in quello di Serra Cicoria a Nardò, luoghi in cui sono
stati ritrovati numerosi utensili conservati ora nei musei di Taranto
e di Lecce. Vasi e figure rosse, skiphoi, trozzelle, strigili, iscrizioni,
medaglioni lapidei pesi da telaio, e lucerne. Alcune tombe sono
state trovate in territorio di Nardò presso le masserie Sciminale,
Ingegna e Olivastro lungo la via vicinale per Leverano e in vicinanza
di una delle porte della città detta Porta Castello. Sempre in epoca
messapica erano attive importanti fabbriche di ceramica d’uso
comune. Torre Chianca sorge su paleosuolo costituito da frammenti
di vetraglie di questo tipo e sulla penisola della Strea, precisamente
a Scalo di Furno, sono state localizzate fornaci per la cottura
di tali manufatti. Le scarse testimonianze successive sono dovute
alla presenza dei Romani che usavano questa terra come rifugio per
schiavi e contadini. Dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente,
le conseguenti invasioni barbariche che sconvolsero il Salento ne
causarono la prima ondata d’impaludimento sanata dall’opera
di bonifica svolta dai monaci Basiliani che rivoluzionarono il contesto
culturale e sociale del Salento. Ai Basiliani segu� un periodo di
profonda crisi dovuta alle continue invasioni saracene, normanne,
angioine, aragonesi le quali diedero impulso alla costruzione dei
fortilizi e torri d’avvistamento sulla costa e torri e masserie
fortificate nell’entroterra.
Da non dimenticare anche
i percorsi e gli itinerari naturalistici salentini, alla scoperta
di luoghi selvaggi, di tradizioni rurali e, perch� no, della rinomata
cucina salentina,
frutto di un'unione tra cultura di mare edi terra.